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Comandamenti a non fare qualcosa, per esempio il comandamento di non uccidere. In Ebraico, sono chiamati Mitzvot lo ta-aseh (comandamenti a non fare).
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Da niv sefatayim, che significa \"frutto delle labbra\". Un profeta. Portavoce di D-, scelto per consegnare un messaggio o un insegnamento. I profeti erano modelli di santità, di studio e di vicinanza a D-. Anche: sezione del Tanak contenente gli scritti dei Profeti.
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Funzione di preghiera aggiuntiva per lo Shabat e le feste. Vedere Liturgia Ebraica.
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Le denominazioni, branche o sette dell'Ebraismo, anche se la distinzione tra movimenti ebraici non è forte come quella tra denominazioni cristiane.
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La notte dopo Shabat. Lo Shabat termina al tramonto del Sabato; il termine motzé Shabat viene utilizzato per indicare il periodo della notte di Sabato al termine dello Shabat. Vedere: Shabat: quando comincia la festa.
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Letteralmente: che è stato messo da parte. Gli oggetti che vengono messi da parte (e che non è permesso maneggiare senza motivo) durante Shabat.
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Persona che \"riferisce maldicenze\" cioè che diffonde bugie denigratorie. E' il peggiore dei peccati riguardanti la parola. Vedere Parola e Lashon Ha-Ra.
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Il più grande di tutti i profeti, che vide tutto ciò che avevano visto tutti gli altri profeti insieme, e anche di più. Vedere anche Profeti e Profezia.
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